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Impermeabilizzazione di coperture piane: tecniche, materiali, prodotti

scritto il 31 Maggio 2022 in Lavorazioni immgine pricipale - Impermeabilizzazione di coperture piane: tecniche, materiali, prodotti

Per ogni copertura piana, la sfida maggiore consiste nell’isolamento dagli agenti meteorici, e se con i giusti materiali e una corretta progettazione è possibile contrastare la problematica delle infiltrazioni, per le coperture metalliche esistono prodotti appositamente studiati per portare a massimizzarne le funzionalità.

Nelle coperture piane, l'installazione del corretto sistema di impermeabilizzazione è un punto cruciale al fine di evitare infiltrazioni meteoriche. Le sollecitazioni durante le fasi di realizzazione e di esercizio a cui le coperture sono sottoposte, infatti, vanno a scaricarsi sul manto di copertura, minandone la funzionalità. 

Nello specifico, l’intrinseca leggerezza delle lastre metalliche, che le espone alla forza del vento e all’eventuale carico della neve, rende necessario realizzare l’isolamento e l’impermeabilizzazione di coperture piane attraverso un’accurata progettazione e l’impiego dei giusti prodotti.

Gli elementi dell'impermeabilizzazione di coperture piane metalliche

lamiere impermeabilizzate

Partendo dall’esterno della stratigrafia, il primo elemento che si incontra è il manto impermeabile, ovvero lo strato continuo che impedisce l’infiltrazione dell’acqua nel pacchetto di copertura e che protegge l’isolamento termico. Tra le soluzioni più utilizzate figurano guaine bituminose, membrane sintetiche e, nel caso delle coperture piane metalliche, lastre aggraffate e sistemi di copertura metallica come SANDfuture, ingegnerizzato da Sandrini Metalli per rispondere alle specifiche esigenze di un tetto piano.

Sotto al manto impermeabile c’è lo strato isolante, necessario per contenere il consumo energetico dell’edificio e oltre che limitare le dilatazioni della struttura portante. Nel caso della copertura piana continua in metallo le opzioni isolanti migliori sono EPS, poliuretano, lana di vetro o lana di roccia.

Scendendo ancora nella stratigrafia dell’impermeabilizzazione delle coperture piane, l’ultimo elemento dovrebbe essere la barriera al vapore: il vapore acqueo, infatti, nella stagione invernale migra dall’interno verso l’esterno dell’edificio riscaldato, rischiando di inumidire l’isolante termico sovrastante, con conseguenze negative dal punto di vista funzionale e della durabilità del manto di copertura. Da ciò la necessità di bloccare il vapore prima che arrivi all’isolante attraverso la barriera al vapore, una membrana solitamente realizzata in poliestere o in polietilene. Tuttavia, il problema dell’umidificazione dello strato isolante non si verifica se il solaio strutturale che sostiene lacopertura è realizzato in lamiera grecata: il metallo è infatti naturalmente impermeabile. 

Impermeabilizzazione di coperture piane: confronto tra alcune soluzioni

Come accennato, alcune delle soluzioni più diffuse per l’impermeabilizzazione di coperture piane sono guaine bituminose, membrane sintetiche e lastre metalliche. 

Le guaine bituminose derivano dalla distillazione del petrolio e sono generalmente provviste di armatura, mentre i materiali più utilizzati per la realizzazione di membrane sintetiche sono il PVC e l’EPDM. Entrambe possono essere fissate in totale aderenza attraverso sfiammatura, in semiaderenza meccanicamente mediante viti, oppure in indipendenza con l’implementazione di zavorre come pavimentazioni o ghiaia. Le membrane bituminose e le guaine sintetiche hanno in genere una buona resistenza meccanica, tuttavia presentano importanti criticità, legate soprattutto alla loro posa in opera e alla durabilità del manto stesso, che richiede frequenti manutenzioni periodiche per garantirne l’integrità nel tempo.

Se la sfiammatura è un metodo di fissaggio efficace ma rischioso per quanto riguarda le ingenti quantità di materiale facilmente infiammabile normalmente presente in cantiere, nel caso della posa in semiaderenza attraverso fissaggi meccanici i rischi riguardano direttamente la funzione impermeabilizzante del prodotto, in quanto la foratura del manto di copertura può facilmente generare parti a rischio d’entrata d’acqua. La posa in indipendenza avviene invece a secco, incollando a fiamma solo le sovrapposizioni e zavorrando il resto della superficie. Per tutte e tre le tipologie di posa, però, la difficoltà maggiore riguarda la perfetta adesione della membrana alla sottostruttura, risultato che spesso non si riesce a raggiungere dando origine ad avvallamenti e crepe che impediscono all’acqua piovana di defluire regolarmente. 

Diverso è il discorso che riguarda l’impermeabilizzazione di coperture piane attraverso l’utilizzo di lastre metalliche, come quelle costituenti il sistema SANDfuture

SANDfuture: studiato per essere impermeabile

lamiera impermeabilizzata

Copertura piana realizzata con lastre SANDfuture – colorazione Bianco Grigio

Un sistema di copertura metallica continua come il sistema SANDfuture presenta numerosi vantaggi per quanto riguarda l’impermeabilizzazione di coperture piane, configurandosi come una tra le soluzioni più indicate in tale contesto.

In primo luogo, il giunto drenante delle lastre SANDfuture è appositamente studiato per impedire l’infiltrazione d’acqua, in quanto nell’eventualità è in grado di incanalarla e portarla fino alla gronda di raccolta scongiurandone la diffusione all’interno del manto di copertura. 

In secondo luogo, SANDfuture grantisce una posa rapida, agevole e sicura: il fissaggio del sistema è a scomparsa, mentre il reciproco sormonto delle lastre avviene con un sistema ad incastro, eliminando completamente ogni necessità di foratura esterna che potrebbe minare l’integrità del manto e permettendo di ricoprire vaste porzioni di copertura in poco tempo.

A differenza di quanto accade per le guaine, l’impermeabilizzazione di coperture piane con il sistema SANDfuture non richiede alcuna manutenzione ed è completamente riciclabile a fine vita.

Da non sottovalutare anche un ultimo vantaggio: la qualità estetica. La sezione architettonica di pregio del profilo si unisce infatti alla possibilità di personalizzazione dei prodotti sia in termini di materiali che di finiture e colorazioni, restituendo una copertura piana degna di nota in ogni aspetto.

 

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